10 aprile 2007

Pasquetta a San Marco

L'obiettivo del giorno di Pasquetta era quello di consumare qualche caloria, approfittando della bella giornata...e così il borgo feudale di San Marco (1.125 m s.l.m.), frazione di Norcia, è divenuto meta della mia passeggiata.
Norcia infatti conta 25 centri frazionali, che corrispondono o agli antichi “Castelli”, ossia i centri fortificati sorti in difesa dei confini dell’antico comune o alle “ville”, ossia i centri di produzione agricola.
S. Marco conserva quasi intatta la cinta muraria, incardinata su due torri cilindriche rivolte a sud, lato su cui si apre l’unica porta superstite.
L'uomo fu presente in quella zona molto prima che sorgesse il primitivo castello. La fotografia aerea, infatti, ha rivelato anche qui, un castelliere, cioè un insediamento di difesa abbastanza rudimentale, in cui il pomerio era fatto ad U e la porta aperta dava verso una difesa naturale. Tale tipo di insediamento ci riporta al tempo dei primi abitanti di questa terra: l'Età del Ferro (il cui inizio nel Mediterraneo si fà risalire al XII sec a.C. circa).
Durante la dominazione Longobarda (VII d.C.) a San Marco fu organizzata una curtis.
Scrive Don Fortunato Ciucci in "Istorie dell'antica città di Norcia"
(metà del '600): "Questo castello dunque è scorta e baluardo de' confini della chiesa, cinto d'ogni intorno di alte e precipitose sbalze, adorno di bellissimi colli e selve, commodo di pascoli e d'armento minuto e grosso, sono i suoi abitatori magnanimi e coraggiosi, dediti all'agricoltura et all'arme, amici della pace della guerra, difesero sempre mai i confini della città loro..."
Come si vede nelle fotografie l'ingresso al paese è possibile da un unica "porta". Alcune case sono state ristrutturate, dopo il terremoto del 1979, altre ancora no. Raggiungendo la parte del borgo esattamente opposta a quella della porta della cinta muraria, si potrà godere uno splendido panorama della piana di Santa Scolastica (o Piana di Norcia).
Il trekking di Pasquetta ha avuto inoltre due motivi particolari per essere divertente: uno è stato quello di trovarci ad affrontare il pendio ripido sotto le mura, senza possibilità di trovare un sentiero battuto che ci portasse fuori dai rovi e dunque al castello...volendo "tagliare " il percorso verso San Marco attraversando i prati sottostanti, ci siamo trovati "sotto tiro" di due anziane signore, che ci osservavano da tempo affacciate alle loro finestre, come fossimo briganti!...poi ci hanno gentilmente indicato un "varco" che passava per alcuni orticelli fino a condurci fuori dalla porta della cinta muraria... alla meta! Altro motivo è stato quello dell'inaspettata visita alla chiesa interna al paese, che il custode, persona altrettanto gentilissima, ci ha aperto ed illustrato.
... Quanta luce, quanta storia, quanti colori offre la terra dei miei antenati...!








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